Pagine

sabato 2 novembre 2013

Preghiere per i defunti

L'Eterno riposo
L'eterno riposo dona loro, o Signore,
e splenda ad essi la luce perpetua.
Riposino in pace. Amen.


Requiem Æternam
Réquiem ætérnam dona eis, Dómine,
et lux perpétua lúceat eis.
Requiéscant in pace. Amen.
 

Preghiera per i defunti
  (Tradizione Bizantina)
Dio degli spiriti e di ogni carne, che calpestasti la morte e annientasti il diavolo e la vita al tuo mondo donasti; tu stesso o Signore, dona all'anima del tuo servo N. defunto il riposo in un luogo luminoso, in un luogo verdeggiante, in un luogo di freschezza, donde sono lontani sofferenza, dolore e gemito.

Quale Dio buono e benigno perdona ogni colpa da lui commessa con parola, con opera o con la mente; poiché non v'è uomo che viva e non pecchi; giacché tu solo sei senza peccato, e la tua giustizia è giustizia nei secoli e la tua parola è verità.

Poiché tu sei la risurrezione, la vita e il riposo del tuo servo N. defunto, o Cristo nostro Dio, noi ti rendiamo gloria, assieme al Padre tuo unigenito, con il santissimo buono e vivificante tuo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Riposino in pace. Amen.
 
De profundis
Dal profondo a te grido, o Signore; *
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti *
alla voce della mia preghiera.

Se consideri le colpe, Signore, *
Signore, chi potrà sussistere?
Ma presso di te è il perdono, *
perciò avremo il tuo timore.

Io spero nel Signore, *
l'anima mia spera nella sua parola.
L'anima mia attende il Signore *
più che le sentinelle l'aurora.

Israele attenda il Signore, *
perché presso il Signore è la misericordia,
grande è presso di lui la redenzione; *
egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.


De profundis
De profúndis clamávi ad te, Dómine; *
Dómine, exáudi vocem meam.
Fiant aures tuæ intendéntes *
in vocem deprecatiónis meæ.
 
Si iniquitátes observáveris, Dómine, *
Dómine, quis sustinébit?
Quia apud te propitiátio est, *
et timébimus te.
 
Sustínui te, Dómine,
sustínuit ánima mea in verbo eius, *
sperávit ánima mea in Dómino.
Magis quam custódes auróram, *
speret Israel in Dómino.
 
Quia apud Dóminum misericórdia, *
et copiósa apud eum redémptio.
Et ipse rédimet Israel *
ex ómnibus iniquitátibus eius.

venerdì 1 novembre 2013

Preghiera di benedizione per una casa

  

Preghiera di benedizione per una casa


Signore Dio della nostra salvezza, Figlio del Dio vivente, guida dei cherubini e condottiero dei serafini, tu sei al di sopra d’ogni principato, potenza, signoria, autorità. Grande e terribile tra quanti ti circondano, tu hai steso il cielo come un velo; tu hai formato la terra con potenza grande e hai fissato il mondo con sapienza; tu scuoti la terra dalle fondamenta e fai tremare le sue colonne; tu comandi al sole ed esso non sorge; tu alle stelle poni il tuo sigillo; tu minacci il mare e si secca; la tua collera si spande come il fuoco e alla tua presenza le rupi si spezzano; tu hai infranto le porte di bronzo e hai spezzato le sbarre di ferro; tu hai legato l'uomo forte e distribuito i suoi averi; con la tua croce, tu hai abbattuto il tiranno; con l’amo della tua incarnazione tu hai pescato il serpente e lo hai precipitato nell’abisso tenebroso, legato con lacci. Signore, Signore, sicurezza di chi ripone in te la speranza, solida difesa di chi crede in te, allontana da questa casa e metti in fuga ogni forza diabolica, ogni assalto satanico, ogni insidia nemica; scaccia via ogni potenza avversa dai suoi abitanti che, recando il segno della croce, temibile vessillo contro i demoni, hanno invocato il tuo nome buono. Sì, Signore, tu hai scacciato la legione dei demoni; tu hai ordinato alla spirito sordo, muto e immondo di uscire dall’uomo che teneva in possesso e di non tornarvi più; tu hai annientato la falange dei nostri nemici invisibili; tu hai detto ai tuoi fedeli che ti conoscono: Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; tu stesso, Signore, proteggi al riparo di ogni sorta di rovina e danno quanti si trovano in casa, liberandoli da ogni freccia che vola di giorno, da ogni molestia che vaga di notte, da ogni sventura e dal demone meridiano. I tuoi figli, sperimentando la tua protezione, custoditi dall'esercito degli angeli, in concordia di fede canteranno tutti a una voce: Il Signore è mio aiuto, non ho timore, che cosa può farmi l’uomo? Non temerò alcun male, perché tu sei con me. Tu sei Dio potente, forte, che esercita il potere, Padre del secolo futuro, principe della pace; il tuo regno è regno eterno e a te soltanto appartiene la gloria, l’onore e la potenza, Padre, Figlio e Santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.



Preghiamo...



In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Adiutorium nostrum in nomine Domini; Domine, labia mea aperies; Deus, in adiutorium meum intende.


Pater Noster qui es in cælis:
sanctificétur nomen tuum;
advéniat regnum tuum;
fiat volúntas tua,
sicut in cælo, et in terra.
Panem nostrum cotidianum
da nobis hódie;
et dimítte nobis débita nostra,
sicut et nos
dimíttimus debitóribus nostris;
et ne nos indúcas in tentatiónem;
sed líbera nos a malo.
Amen.


Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.


Ave Maria, gratia plena,
Dominus tecum,
benedicta tu in mulieribus,
et benedictus fructus ventris tui, Iesus.
Sancta Maria, mater Dei,
ora pro nobis peccatoribus, nunc et in hora mortis nostrae.
Amen.


Ave, Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte.
Amen.


Gloria Patri,
et Filio,
et Spiritui Sancto.
Sicut erat in principio,
et nunc, et semper,
et in saecula saeculorum.
Amen.


Gloria al Padre
e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio
e ora e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.


In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Adiutorium nostrum in nomine Domini; Domine, labia mea aperies; Deus, in adiutorium meum intende.


giovedì 7 febbraio 2008

La Quaresima è occasione per rendere più viva e salda la nostra speranza



Nulla più della preghiera, "motore del mondo", alimenta la speranza, “perché nulla più del pregare con fede esprime la realtà di Dio nella nostra vita”. Ma anche la sofferenza va nella stessa direzione, perché essa si apre alla partecipe consolazione di Dio.

Leggi tutto, di più su:

mercoledì 15 agosto 2007

sabato 21 luglio 2007

SANTA MARIA MADDALENA

22 LUGLIO SANTA MARIA MADDALENA(Sec. I)Memoria



LETTURE: Ct 3,1-4a; Sal 62; Gv 20,1.11-18


Maria, oriunda di Magdala, in Galilea, si pose al servizio di Gesù dopo essere stata da lui guarita (Lc 82). Partecipò alla sepoltura del corpo del Signore e fu la prima a riconoscere il Risorto (Gv 20,11-18). Non vi sono che indizi assai tenui per identificarla con la peccatrice perdonata da Gesù in casa del fariseo (Lc 7,36-50) o con Maria sorella di Lazzaro e di Marta. La Chiesa orientale le ha sempre considerate e venerate distinte. La nuova liturgia delle ore ed eucaristica è tutta orientata a mostrare Maria di Magdala quale prima fortunata testimone della risurrezione di Cristo ai fratelli, inviata a loro da Cristo stesso (Gv 20,1-2.11-18).

Ardeva del desiderio di Cristo

Dalle «Omelie sui vangeli» di san Gregorio Magno, papa(Om 25, 1-2. 4-5; PL 76, 1189-1193) Maria Maddalena, venuta al sepolcro, e non trovandovi il corpo del Signore, pensò che fosse stato portato via e riferì la cosa ai discepoli. Essi vennero a vedere, e si persuasero che le cose stavano proprio come la donna aveva detto. Di loro si afferma subito: «I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa»; poi si soggiunse: «Maria invece stava all'esterno, vicino al sepolcro, e piangeva» (Gv 20, 10-11).In questo fatto dobbiamo considerare quanta forza d'amore aveva invaso l'anima di questa donna, che non si staccava dal sepolcro del Signore, anche dopo che i discepoli se ne erano allontanati. Cercava colui che non aveva trovato, piangeva in questa ricerca e, accesa di vivo amore per lui, ardeva di desiderio, pensando che fosse stato trasfigurato.Accadde perciò che poté vederlo essa sola che era rimasta per cercarlo; perché la forza dell'opera buona sta nella perseveranza, come afferma la voce stessa della Verità: «Chi persevererà sino alla fine, sarà salvato» (Mt 10, 22).Cercò dunque una prima volta, ma non trovò, perseverò nel cercare, e le fu dato di trovare. Avvenne così che i desideri col protrarsi crescessero, e crescendo raggiungessero l'oggetto delle ricerche. I santi desideri crescono col protrarsi. Se invece nell'attesa si affievoliscono, è segno che non erano veri desideri.Ha provato questo ardente amore chiunque è riuscito a giungere alla verità. Così Davide che dice: «L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente, quando verrò e vedrò il volto di Dio?» (Sal 41, 3). E la Chiesa dice ancora nel Cantico de Cantici: Io sono ferita d'amore (cfr. Ct 4, 9). E di nuovo dice: L'anima mia è venuta meno (cfr. Ct 5, 6).«Donna perché piangi? Chi cerchi?» (Gv 20, 15). Le viene chiesta la causa del dolore, perché il desiderio cresca, e chiamando per nome colui che cerca, s'infiammi di più nell'amore di lui.«Gesù le disse: Maria!» (Gv 20, 16). Dopo che l`ha chiamata con l'appellativo generico del sesso senza essere riconosciuto, la chiama per nome come se volesse dire: Riconosci colui dal quale sei riconosciuta. Io ti conosco non come si conosce una persona qualunque, ma in modo del tutto speciale.Maria dunque, chiamata per nome, riconosce il Creatore e subito grida: «Rabbunì», cioè «Maestro»: era lui che ella cercava all'esterno, ed era ancora lui che la guidava interiormente nella ricerca.

lunedì 16 luglio 2007

Beata Vergine Maria del Monte Carmelo



LA MADONNA DEL CARMINE - 16 Luglio

Vedi il video

http://www.mondoarberesco.it/pallagorio/madonna_del_carmine.htm


Il titolo del Carmelo ricorda l'eredità spirituale di Elia profeta, come contemplativo e strenuo difensore dell'unico Dio di Israele. Sul monte Carmelo, nel secolo XII, si raccolsero alcuni eremiti nell'intento di dedicarsi giorno e notte alla lode di Dio sotto il patrocinio della beata Vergine Maria.

SCAPOLARE“Scapolare” viene da «scapola» e indica quell'indumento che presso molti istituti di monaci o frati nel Medio Evo ricopriva sia il petto che le spalle (in latino: scapulæ), dopo averlo infilato per la testa. Serviva generalmente per i tempi di lavoro, così da proteggere l'abito e non insudiciarlo. L'abito aveva però un significato soprattutto simbolico, significava il «giogo dolce» di Cristo (Mt 11, 29), così che abbandonare l'abito voleva dire sconfessare la disciplina monastica abbracciata, abdicare al servizio di Dio, mancare di fedeltà agli impegni assunti. Nell'ordine carmelitano - per le caratteristiche proprie di quest'ordine - lo scapolare assunse ben presto un significato mariano. Si racconta che, nel 1251, la Vergine apparve al generale dell'ordine san Simone Stock. San Simone supplicava spesso la Madonna di proteggere con qualche privilegio i frati che portavano il suo nome. Ogni giorno recitava devotamente questa preghiera:

«Fiore del Carmelo, vite feconda, splendore del cielo, Vergine pura, singolare; Madre fiorente, d'intatto onore, sempre clemente, dona un favore, Stella del Mare».

Un giorno mentre ripeteva questa preghiera con grande fervore, la beata Vergine gli apparve accompagnata da una moltitudine di angeli, tenendo in mano lo scapolare dell'ordine e gli disse:

«Questo è il privilegio che io concedo a te e a tutti i carmelitani: chiunque morirà con questo scapolare non patirà il fuoco eterno».

Ai devoti dello scapolare è raccomandata in modo speciale la recita del rosario, come colloquio giornaliero con la propria Signora e Sorella e come incontro d'amore con lei nella preghiera. A Fatima le apparizioni si conclusero con la visione della Madonna del Carmelo. Lucia, fattasi poi carmelitana scalza, disse che nel messaggio della Madonna «il rosario e lo scapolare sono inseparabili».

http://www.chiesadelcarmine.it/novita_1009.htm