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domenica 24 giugno 2007

Voce di chi grida nel deserto

XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Anno C






24 GIUGNO
NATIVITA' DI SAN GIOVANNI BATTISTA

SOLENNITA'


MESSA VESPERTINA DELLA VIGILIA
LETTURE: Ger 1,4-10; Sal 70; 1 Pt 1,8-12; Lc 1, 5-17

MESSA DEL GIORNO
LETTURE: Is 49, 1-6; Sal 138; At 13, 22-26; Lc 1, 57-66. 80

Voce di chi grida nel deserto

lunedì 18 giugno 2007

Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò...Tutto quello che esiste è stato creato contemplando Gesù...


L'AMORE
DI DIO PADRE



Padre
Alberto Pacini



Questa sera non vogliamo ascoltare una lezione o un insegnamento. Noi siamo qui per sperimentare fisicamente e spiritualmente l’amore di Dio Padre.

Non ho la pretesa di insegnarvi tutto quello che si deve sapere sull’amore di Dio Padre creatore, ma semplicemente voglio essere come un rubinetto aperto che fa passare l’acqua dello Spirito Santo che entri in voi e vi faccia sperimentare realmente quell’amore di Dio di cui noi abbiamo bisogno assoluto nella nostra vita, perché altrimenti la nostra vita rimane nel deserto, rimane nella
sofferenza, rimane nel dolore, rimane nella disperazione. Invece l’amore di Dio è quell’amore, quella medicina, quel balsamo che toccando il nostro cuore lo riscalda fino a farlo vibrare di quello stesso amore che ci ha creato. Ecco quello che noi questa sera vogliamo davvero sperimentare. E perché questo avvenga in maniera forte e concreta fra poco avremo anche la possibilità di pregare davanti all’Eucarestia, perché proprio Gesù sa far risuonare dentro di noi, nel profondo del nostro cuore, quelle stesse parole che ascolteremo, in modo che noi non andremo via un po’ cambiati, ma andremo via totalmente cambiati. E se voi avete qualche aspettativa, vi dico che quel “qualche” dovrebbe essere “grandissime e moltissime” aspettative perché stasera il Signore farà delle cose molto grandi nella vita di ciascuno di noi. Noi ne abbiamo bisogno e Lui è qui pronto per poterci far sperimentare il suo grande amore.

Questa sera parliamo dunque dell’amore di Dio Padre e per incominciare vogliamo vedere quello che Dio Padre ha fatto per ciascuno di noi.

Gen
1, 26-27:

E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.

Siamo quasi alla fine del capitolo 1 della Genesi in cui come una specie di ritornello c’è questa parola che dice: e Dio disse... e fu, e Dio disse... e fu, e Dio disse... e fu....e vide che era cosa buona. Poi alla fine di tutto Dio creò l’uomo e la donna, creò maschio e femmina, e li creò a sua immagine e somiglianza. Prima ha creato tutte le cose, ha creato il mondo, ha creato l’universo. Se noi chiudessimo un attimo gli occhi e cominciassimo a immaginare il più bel paesaggio che noi abbiamo visto nella nostra vita, quello comincerebbe subito a metterci in tono con l’esperienza della bontà e dell’amore di Dio. Io quando mi immagino un paesaggio bello mi immagino un paesaggio di montagna. Una volta mi trovavo con un amico con il quale, appassionati cicloscalatori, scalavamo le montagne con le mountain bike. Una volta la montagna era molto ripida e quindi ci siamo caricati la bicicletta sulla schiena e siamo saliti. Era in Abruzzo. In cima a questa montagna soffiava il vento e all’improvviso si è aperta una vallata di una bellezza incredibile; in quel momento mi sono sentito dentro al cuore una profonda commozione che si è trasformata poi addirittura in lacrime di gioia e ho incominciato a sentire dentro di me la bontà e l’amore di Dio. Quest’amore di Dio che ha creato tutte le cose, ha creato quel paesaggio per me. Il Signore ha creato tutto quello che esiste per te, lo ha fatto per te. Per una semplice ragione: perché ti ama. Dio ti ama.

Molto spesso noi ci confondiamo in una massa di gente e diciamo: Dio ci ama, Dio ama noi, Dio ama gli uomini, Dio ama l’universo. Ebbene, da questa sera cominciamo a dire: Dio mi ama. Diciamolo ad alta voce: Dio mi ama! Ripetiamo: Dio mi ama! Ne siete convinti? Allora voltatevi alla persona che vi sta accanto e ditele: Dio ti ama. Ditelo con convinzione, perché è vero. Ricordatevi che nella parola c’è potere. C’è potere nella parola parlata. Ogni volta che noi pronunciamo una parola, che sia di benedizione e - attenzione - anche di maledizione, c’è potenza in quella parola. Allora quando dici a una persona: Dio ti ama, non soltanto la persona ascolta quella parola, ma l’ascolta anche il Regno al di sopra di noi, i Regni celesti l’ascoltano e ne fanno una parola efficace come la parola di Dio. Ecco perché il giorno del Battesimo sono i genitori, oppure coloro che vengono a portare il bambino per il Battesimo, che danno il nome. Perché c’è potere nella parola parlata. Allora se tu dici a una persona: Dio ti ama, tu mandi verso questa persona la potenza della benedizione dell’amore di Dio. Dio ti ama! Dillo un’altra volta a quello che ti sta accanto. Dio ti ama!

Sarebbe bellissimo che le mamme lo dicessero spesso ai loro bambini, e le mamme incinte lo dicessero spesso al loro pancione, per far sentire anche fisicamente al loro bambino che Dio lo ama. A volte proprio questo non aver sentito fisicamente, non aver ascoltato questa parola potente di benedizione che Dio mi ama ha lasciato nella mia vita delle grosse ferite, delle grosse piaghe. Ma Dio
con il suo amore ha fatto il possibile e quello che per noi è impossibile, ma per Lui è possibile, perché queste ferite siano guarite. Perché mi ama, mi ama.

La testimonianza di questo è che Dio mi ha fatto a sua immagine e somiglianza. Sono stato creato a immagine e somiglianza di Dio, cioè porto impresso in me tutto l’essere di Dio. Pensate, per quanto impossibile possa sembrare, dentro di me il Signore ha impresso la sua sostanza. Io sono il segno vivente dell’amore di Dio. L’uomo è la gloria vivente di Dio. Noi portiamo dentro di noi il meglio di Dio. Siamo creati a sua immagine. E tutto questo Dio lo ha fatto per me.

Gv 1, 1-3:

In principio era il Verbo,

il Verbo era presso Dio

e il Verbo era Dio.

Egli era in principio presso Dio:

tutto è stato fatto per mezzo di lui,

e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.

Tutto quello che esiste è stato creato contemplando Gesù, contemplando il volto che avrebbe assunto il Verbo di Dio, perché Dio è al di fuori del tempo. Allora Dio ha creato l’uomo a sua immagine perché l’ha creato avendo il volto di Gesù, il volto di Colui che sarebbe entrato nell’umanità per essere il frutto più bello. Contemplando Lui l’umanità è stata creata. Quindi noi abbiamo il volto che abbiamo semplicemente perché Dio lo ha contemplato in Gesù, lo ha contemplato nel suo Figlio. E quindi siamo anche a somiglianza di Dio. E Dio ha fatto tutto questo perché mi ama, perché ama me.

Se per caso venisse in mente a qualcuno di noi di dire: io mi trovo qui nel mondo soltanto per caso; io mi trovo qui nel mondo perché ci sono stato buttato, scaraventato; mi trovo qui nel mondo perché per sbaglio mi hanno dato la vita, togliamocelo dalla mente perché Dio non fa niente per sbaglio. Tutto ciò che Dio fa ha un significato e un valore profondo, e io sono prezioso agli occhi di
Dio. Sono prezioso! La mia vita è importantissima. iamo preziosi agli occhi di Dio, e Dio non dà uno sguardo così di volata. Dio guarda profondamente la tua vita. Dio ti conosce, conosce la tua esistenza. Se per caso ci sono dei pensieri nascosti di dolore, di sofferenza, di abbattimento, sappi che Dio li conosce. Egli, attraverso suo Figlio, li ha presi su di sé. Se per caso dovessi credere che sei stato rifiutato - forse potremmo essere stati rifiutati dai nostri genitori, forse potremmo essere stati
scartati, forse potremmo non aver mai conosciuto i nostri genitori - Dio ti conosce, Dio ti ama, personalmente. Sappilo! Perché è la verità. E se per caso ti venisse il pensiero di dire: la ia vita non serve a nessuno, perché nessuno mi vuol bene, sono brutto, sappi che agli occhi di Dio tu sei prezioso.

Il Signore ti ama, il Signore apprezza quello che sei. E non ti ama perché sei buono, non ti ama perché hai fatto delle cose buone o delle cose belle, ti ama così come sei. Non hai bisogno di fare il buono, fare il bravo, fare cose buone, seguire i comandamenti perché Dio ti ami. Dio ti ama così come sei. Tu hai bisogno dell’amore di Dio. Dio te lo dà. E non te lo dà perché tu ne paghi un prezzo, te lo dà gratuitamente. Non te ne dà un pezzettino ogni tanto, te lo dà sempre. E’ come un fiume che entra nella tua vita, semplicemente che tu dica: Signore, mi voglio lasciare amare da te. Questo è
l’unico sbarramento che noi possiamo mettere: il non volerci fare amare da Dio. Ma Dio ti ama. Il suo amore è come il sole. Se tu non vuoi vedere il sole non puoi dire: spegniti. Puoi soltanto chiudere gli occhi, ma la luce del sole continua ad esistere, e tu la puoi vedere soltanto se apri gli occhi. Se li chiudi o se ti chiudi dentro a una stanza buia tu non la vedi, ma quella luce continua ad esistere, continua a irradiare. E allora esci all’aperto, vieni fuori e fatti inondare dalla luce dell’amore di Dio. Non ti nascondere nel tuo dolore, non ti nascondere nel tuo peccato. Non dire: il mio peccato è troppo grande, Dio non mi può amare. Non è vero. Dio ti ama così come sei, con tutta la tua vita, con tutta la tua sofferenza, con tutto il tuo dolore e se ne vuole fare carico, come la mamma che intrattiene sua figlia. La intrattiene con amore. E’ la parola di Dio stessa che ci dà questa immagine.

Salmo 131:

Signore, non si inorgoglisce il mio cuore

e non si leva con superbia il mio sguardo;

non ado in cerca di cose grandi,

superiori alle mie forze.

Io sono tranquillo e sereno

come imbo svezzato in braccio a sua madre,

come un bimbo svezzato è l'anima mia.

Questa immagine è quella che ha suscitato nel cuore, nella fede del Papa Giovanni Paolo I, Albino Luciani, quella affermazione con cui ha un po’ sconvolto molte persone, che Dio è madre, non soltanto è padre, ma è madre. E se proprio volete dare un fondamento biblico, Prendete la parola “Spirito Santo” in ebraico, Spirito Santo è femminile, Ruah, precisamente l’aspetto materno di Dio. Dio è Padre, ma Dio è anche Madre. E come una madre - ecco il Salmo, il fondamento biblico - ti ama. Ti ama come una madre. Un padre non ha l’esperienza fisica del dare la vita. Sì, contribuisce certamente, ma una madre ha un’esperienza totalmente diversa. Dio ti genera, Dio ti ha generato, Dio ti ha dato la vita e ti ama con un amore che è l’amore di una madre che veramente ama i suoi figli. Certamente non come una madre che ha abbandonato il proprio figlio. E se anche una madre potesse
abbandonare suo figlio, Io non ti abbandonerò mai. Pensate che l’amore di Dio non ci può lasciare mai. Possiamo essere lasciati dai nostri genitori, possiamo essere rimasti orfani da bambini appena nati, possiamo avere sperimentato delle storie drammatiche nella nostra vita, ma l’amore di Dio non mi lascia mai. Sappilo! Dio non ti lascia mai e il suo amore non ti lascia mai. E’ un amore che durerà per sempre. Che tu lo sappia o no, Dio ti ama. Tu sei prezioso agli occhi di Dio. Sei di inestimabile valore. E sappi che la tua intera esistenza è molto importante agli occhi di Dio, e Dio la conosce dall’inizio fino a tutta l’eternità.

Sal 139, 1-14:

Signore, tu mi scruti e mi conosci,

tu sai quando seggo e quando mi alzo.

Penetri da lontano i miei pensieri,

mi scruti quando cammino e quando riposo.

Ti sono note tutte le mie vie;

la mia parola non è ancora sulla lingua

e tu, Signore, gia la conosci tutta.

Alle spalle e di fronte mi circondi

e poni su di me la tua mano.

Stupenda per me la tua saggezza,

troppo alta, e io non la comprendo.

Dove ndare lontano dal tuo spirito,

dove fuggire dalla tua presenza?

Se salgo in cielo, là tu sei,

se scendo negli inferi, eccoti.

Se prendo le ali dell'aurora

per abitare all'estremità del mare,

anche là mi guida la tua mano

e mi afferra la tua destra.

Se dico: «Almeno l'oscurità mi copra

e intorno a me sia la notte»;

nemmeno le tenebre per te sono oscure,

e la notte è chiara come il giorno;

per te le tenebre sono come luce.

Sei tu che hai creato le mie viscere

e mi hai tessuto nel seno di mia madre.

Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;

sono stupende le tue opere,

tu mi conosci fino in fondo.

Credo che questo salmo ci dia proprio uno sguardo di quella che è la nostra vita di fronte a Dio, il Signore che ci scruta e ci conosce. Signore, tu mi scruti e mi conosci. Non soltanto mi vede, ma mi scruta. Sta con estrema attenzione a guardare tutta la mia vita. Non è uno sguardo distratto, ma mi scruta. E uno si potrebbe chiedere: come fa Dio a scrutare tutti quelli che esistono, e non
soltanto tutti gli uomini e le donne e i bambini di questo mondo, ma anche tutti gli esseri più piccoli, anche i microbi, anche i virus e i batteri. Dio ha uno sguardo penetrante per tutto quello che esiste, ma in modo particolare il suo sguardo penetra le profondità del mio cuore. Per cui il Signore conosce anche i più intimi segreti della mia vita. Ecco perché a volte la mia parola non è sulla bocca e il Signore già la conosce tutta.

Qualche volta ci è capitato di desiderare una qualche cosa, ed ecco è arrivata. Ma come? Non ho neanche fatto una preghiera verso il Signore ed è già arrivata, guarda che combinazione. E non ti sei accorto che è il Signore che già te l’ha data questa cosa. Te l’ha data Lui per farti sentire che è attento a te e che ti ama. Forse tu puoi non capire l’amore di Dio. Forse puoi non renderti perfettamente conto che Dio ti ama. Forse le vicende della vita possono farti pensare che Dio non ti conosca, che Dio non sappia quello di cui hai bisogno. Forse le vicende di dolore ti possono far pensare che Dio si sia distratto, ma sappi che c’è una ragione per tutte le cose che Dio permette nella tua vita. E non dire: Dio mi ha fatto...morire la persona più cara della mia vita, venire quella malattia, avere quell’incidente. Non dire questo. Dì piuttosto che Dio ha permesso questo perché anche attraverso di questo il suo amore potesse essere presente alla mia vita, potessi scoprirlo. E se non l’hai scoperto guarda bene in profondità, scruta bene, mettiti in attenzione, in ascolto, perché te ne accorgerai, perché lo vedrai, lo potrai percepire, lo potrai recepire questo amore. Perché se anche scendo - dice il salmo - nelle profondità della terra, se dico almeno l’oscurità mi copra e intorno a me
sia la notte, nemmeno le tenebre per te sono oscure e la notte è chiara come il giorno. E dove andare lontano dal tuo spirito, se salgo in cielo là tu sei, se scendo negli inferi eccoti. Questa presenza di Dio è dovunque e mi circonda, mi precede, mi accompagna e mi segue ovunque, perché Dio mi ama.

Is 43,1-4:

Ora così dice il Signore che ti ha creato, o Giacobbe,

che ti ha plasmato, o Israele:

«Non temere, perché io ti ho riscattato,

ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni.

Se dovrai attraversare le acque, sarò con te,

i fiumi non ti sommergeranno;

se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai,

la fiamma non ti potrà bruciare;

poiché io sono il Signore tuo Dio,

il Santo di Israele, il tuo salvatore.

Io do l'Egitto come prezzo per il tuo riscatto,

l'Etiopia e Seba al tuo posto.

Perché tu sei prezioso ai miei occhi,

perché sei degno di stima e io ti amo,

do uomini al tuo posto

e nazioni in cambio della tua vita.

Se ci fosse una dichiarazione d’amore bella, credo che questa sia ancora più bella. Pensate il giorno che Dio venisse a casa mia e mi dicesse queste parole: sei prezioso ai miei occhi, sei degno di stima e io ti amo. Dio forse materialmente non è venuto ancora a casa tua, però l’ha scritto e ogni volta che tu leggi o ascolti queste parole hai la dichiarazione d’amore da parte di Dio. Io ti amo e sei prezioso ai miei occhi. Io sono il Signore tuo Dio, il tuo Salvatore. Se dovrai passare attraverso le acque sarò con te. Se dovrai passare in mezzo al fuoco non ti scotterai. E quante volte il fuoco del dolore, il fuoco della sofferenza, il fuoco dell’incomprensione è passato nella nostra vita, nella vita di ciascuno di noi. Questo fuoco o queste acque profonde non possono distruggere la mia vita, perché Dio mi ama, Dio ti ama. Molte volte mi è capitato di vedere proprio questa presenza di Dio, questo amore di Dio, specialmente nella mia esperienza giù in Africa, quando il Signore veniva incontro alle necessità dei più poveri e dava la possibilità a noi della missione di aiutarli. Molte volte mi sono trovato a pregare perché erano venuti a mancare i soldi per aiutare i poveri. Andavo davanti al Tabernacolo e dicevo: Signore, datti da fare perché qui le finanze sono in rosso. E immediatamente il Signore veniva in aiuto, e non soltanto veniva in aiuto con il necessario, ma anche con molto di più. Il
Signore fa proprio questo: non soltanto ti viene a dare il necessario, ma ti dà anche ciò che ti serve per una vita dignitosa e serena. E il Signore tocca il tuo cuore perché tu possa fare altrettanto con i tuoi fratelli, con le tue sorelle. Soltanto nel momento in cui tu sperimenti l’amore di Dio questo può
avvenire nella vita degli altri. A volte possiamo cadere nel peccato, possiamo commettere errori e allontanarci dalla via di Dio. E allora Dio che fa, ci butta? Ci butta via? Vediamo quello che Dio fa.

Luca 15, 11-32:

Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a
trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser
chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E
cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. Il servo gli rispose: E' tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. Gli
rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».

Non soltanto il padre non rigetta questo figlio sciagurato che ha venduto tutte le sostanze e si è dato ad una vita di peccato e di dissolutezza, ma addirittura gli corre incontro. Non aspetta che il figlio gli vada incontro, lui gli corre incontro. E questa è una prova forse ancora più grande dell’amore, perché non soltanto Dio non ci abbandona, ma ci viene a cercare. Ci viene a cercare. Dio padre te l’ha detto: io ti amo e tu sei prezioso agli occhi miei. Ed è per questo che ti viene a cercare. Ti viene a cercare là dove ti sei smarrito. Là dove la vita di peccato ti ha buttato, ti ha lasciato. Perché tu sei prezioso agli occhi di Dio, e allora Dio non ti può lasciare là, nel tuo dolore, nella tua sofferenza, nel tuo peccato, nella tua disperazione. Ti viene incontro, ti corre incontro. E dopo avere ricoperto di regali questo figlio sciagurato, lo tratta come l’ospite d’onore. In Lc 15, 10 c’è scritto:

Così, vi dico, c’è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

Ed è vero. Dio fa festa per te peccatore perché ti viene incontro, ti viene a cercare. Non ti abbandona nel tuo peccato. Ti viene a cercare, ti ricopre di regali e ti considera l’ospite d’onore quando sei presso di lui. E allora, di che cosa ho bisogno? Ho bisogno di questo amore.

Leggiamo Rm 11, 25-32, che ci parla dell’esperienza di Israele e dell’esperienza dei pagani. I versetti 30-31 dicono:

Come
voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia
per la loro disobbedienza, così anch'essi ora sono diventati disobbedienti in
vista della misericordia usata verso di voi, perché anch'essi ottengano
misericordia. Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per usare a
tutti misericordia!

Cioè
Dio accetta, tollera la disobbedienza, il peccato, il male perché attraverso il
male viene un bene ancora più grande: la sua misericordia. Tanto che
Sant’Agostino dice: o colpa felice che hai permesso così che venisse al mondo
un tale Redentore. Quando noi cadiamo nel peccato apparentemente guastiamo i
piani di Dio, ma in realtà Dio ha un rimedio per i nostri peccati che è ancora
migliore della situazione in cui eravamo prima del peccato, perché in più c’è
la misericordia di Dio, c’è l’amore di Dio. Quindi non temere se ti senti
peccatore perché Dio non ti ha rigettato. Dio ti ama e la sua misericordia ti
guarisce, ti risana e ti libera dal peccato e dalle conseguenze del peccato. Ti
libera e ti guarisce.

Se
sei molto peccatore, sappi che ancora di più amerai Dio perché ancora di più
sperimenterai la misericordia di Dio. Come nell’episodio della peccatrice e di
Simone a cui Gesù dice: Simone tu mi avevi invitato a casa tua e non mi hai
dato l’acqua per le abluzioni, non mi hai dato l’unguento per la testa, non
mi hai dato il bacio di pace; guarda questa donna - che tu dici peccatrice - che
cosa sta facendo: mi ha lavato i piedi con le sue lacrime e me li ha asciugati
con i suoi capelli, e poi mi ha cosparso di olio profumato e sta baciando i miei
piedi da quando sono entrato. Perché grande è stata la misericordia di Dio
verso di lei a causa del suo grande peccato, e allora ecco che mi può amare
ancora di più. Allora se ti senti di essere un grande peccatore, sappi che
ancora più grande sperimenterai l’amore di Dio, e quindi in te ancora più
forte sarà l’esperienza di questa misericordia di Dio, di questo suo amore.
Quindi non temere il tuo peccato. Pecca fortemente e fortemente ama. Sperimenta
l’amore di Dio. Dio ti ama.

Osea 11, 7-9:

Il mio popolo è duro a convertirsi:

chiamato a guardare in alto

nessuno sa sollevare lo sguardo.

Come potrei abbandonarti, Efraim,

come consegnarti ad altri, Israele?

Come potrei trattarti al pari di Admà,

ridurti allo stato di Zeboìm?

Il mio cuore si commuove dentro di me,

il mio intimo freme di compassione.

Non darò sfogo all'ardore della mia ira,

non tornerò a distruggere Efraim,

perchè sono Dio e non uomo;

sono il Santo in mezzo a te

e non verrò nella mia ira.

Il mio cuore si commuove dentro di me e il mio intimo freme di compassione. Anche se hai compiuto delle cose scellerate, come Israele le ha fatte molte volte, rompendo continuamente l’alleanza con Dio, non ti tratterò come questi altri popoli e non darò sfogo alla mia ira, perché io sono Dio e non sono un uomo. L’uomo può dare sfogo all’ira, al risentimento, alla vendetta. Dio dà sfogo soltanto al suo grande amore, per cui nel tuo peccato non temere, ma rivolgiti a Dio perché Dio ti ama ed è pronto a perdonarti. Dio è pronto a risanare il tuo cuore, se tu sei pentito. Ma se ti rivolgi a lui non hai da temere alcun male, perché Dio ti ama.

Ef 3, 20-21:

A colui che in tutto ha potere di fare

molto più di quanto possiamo domandare o pensare,

secondo la potenza che già opera in noi,

a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù

per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen

In questa espressione a colui che in tutto ha potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o pensare pensiamo in sintesi a Dio. Ha potere di fare in tutte le cose più di quanto possiamo immaginare o domandare. Non hai neanche bisogno di domandarlo, non hai neanche bisogno di pensarlo, di chiederlo, perché Dio già ti ha ricolmato del suo amore. Dio già ti ha ricolmato di tutto ciò di cui hai bisogno, dell’essenziale e anche dell’utile, dell’indispensabile, ma anche di quello che ti fa piacere, che ti gratifica. Dio ti assiste costantemente. Dio ha cura di te. Dio ha misericordia di te.


FONTE


venerdì 15 giugno 2007

L'amore gratuito di Dio vince il peccato

XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Anno C










LETTURE: 2 Sam 12,7-10.13; Sal 31; Gal 2,16.19-21; Lc 7,36-8,3

L'amore gratuito di Dio vince il peccato

sabato 9 giugno 2007

Creazione


Genesi (1, 1-2)


- 1.In principio Dio creò il cielo e la terra. 2.Ma la terra era deserta e disadorna e v'era tenebra sulla superficie dell'oceano e lo spirito di Dio era sulla superficie delle acque.


Sto raccogliendo dei link sull'argomento, poi tenterò una sintesi e una riflessione.